Stile di vita brasiliana
Avere una visione esatta del brasiliano tipico è piuttosto dura, vista l'eterogeneità dei fattori sociali, culturali ed economici: uno degli aspetti più pesanti che gravano su questi fattori è la differenza tra i ricchi e i poveri.
Se si guarda alla classe media dei brasiliani agiati, si nota come vivano in lussuosi appartamenti o case molto belle, con tutti i comfort a cui siamo abituati ad avere nel “primo mondo”, oltre ad una buona assistenza medica con ottime cliniche private, belle automobili, case di villeggiatura e ad un’ottima fornitura nel campo della moda con le ultime novità provenienti da tutto il mondo. I figli dei brasiliani più agiati hanno la possibilità di andare a studiare in università straniere, dopo aver frequentato le scuole private. La maggior parte di queste famiglie hanno normalmente le cameriere, ed alcune addirittura un autista e la cuoca. Per quanto riguarda la criminalità, a seconda della zona in cui si vive, viene vissuta in modo più o meno preoccupante: alcuni optano per delle case che vengono sorvegliate continuamente, in casi più estremi si arriva ad avere addirittura delle guardie del corpo.
Al di sotto di questa classe sociale privilegiata, si trova quella dei lavoratori: con il loro stipendio arrivano con grandi sacrifici a portare in tavola il cibo ogni giorno e a riuscire a pagare l’affitto di casa; i figli generalmente restano in casa finché non si sposano. In genere in Brasile ci si sposa molto giovani.
Nei gradini più bassi della scala socioeconomica troviamo i favelados, ovvero gli abitanti delle favelas, le baraccopoli, che formano una comunità molto eterogenea. Un’inchiesta condotta nel 2005 a Rocinha, la favela più grande di tutto il Brasile, rivela che circa il 56% degli abitanti si reca nei centri commerciali, il 23% possiede una carta di credito e il 93% ha almeno una TV – risultati abbastanza inusuali da trovare in quella che viene descritta come “la più grande bidonville dell’America meridionale”. Dopo la pacificazione del 2011 e la conseguente scomparsa di armi e droga dalla Rocinha, la situazione sta cambiando molto rapidamente, e come nel resto della città i prezzi, in particolar modo degli affitti, stanno aumentando in modo esponenziale. Praticamente tutte le più grandi città brasiliane sono circondate da queste favelas, dove milioni di abitanti vivono ogni giorno senza avere un’assistenza sanitaria appropriata, delle scuole decenti o strade e infrastrutture agibili e indispensabili.
Le favelas il più delle volte devono sottostare alle “leggi” dei signori della droga con le relative bande. Essendo praticamente gli unici benefattori di queste comunità, si dipingono come dei “Robin Hood” dei tempi moderni, con tanto di slogan che parlano di pace e giustizia. Queste zone sono sempre cariche di tensione e paura, soprattutto quando si svolgono delle sparatorie tra la polizia e i criminali oppure quando ci sono agguati tra bande rivali per spartirsi il territorio, portando gli abitanti a situazioni di grave pericolo.
Gli abitanti delle zone rurali si può dire che vivano in condizioni forse più disastrose e disagiate, per quanto possibile. Il fatto che la terra dell’epoca colonica è stata distribuita in modo difforme ha portato migliaia di famiglie di poveri braccianti (i sem terra, ossia senza terra) privi di casa ad occupare in modo abusivo il suolo pubblico inutilizzato oppure ad essere sfruttato con dei lavori giornalieri mai fissi e saltuari.
Conoscendo molto bene questa situazione, perché anche lui proveniente da queste condizioni misere, l'ex presidente Luíz Inácio da Silva detto Lula, ha creato il programma Bolsa Família (sussidio alle famiglie): non è sicuramente il sistema che salverà l’economia del paese, ma ha contribuito a qualche miglioramento, dando almeno la possibilità alle famiglie più bisognose di potersi sfamare.