Letteratura Brasiliana dal 1900 a oggi

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Una nuova ondata di idee negli artisti brasiliani arrivò all’inizio del XX secolo che ebbe il suo apice durante la ricorrenza della Settimana dell'Arte Moderna a San Paolo. La nuova moda diede vita ad una rivoluzione in tutto il mondo dell’arte, richiamando con forte orgoglio il folclore, la storia e le etnie della nazione. Le sperimentazioni e le innovazioni ad opera degli artisti durante la Settimana dell'Arte Moderna furono paragonabili al Cubismo, al Futurismo e al Dadaismo. Il poeta Oswald de Andrade, nella sua opera chiamata Pau-ßrasil, fu il primo ad analizzare la cultura, la vita in famiglia e le superstizioni con l’uso di un linguaggio  comprensibile, scarno e soprattutto caratterizzato da humour.

I rappresentanti di un passaggio a forme più naturali nella letteratura sono Carlos Drummond de Andrade (1902-1987) e Manuel Bandeira (1886-1968): il primo ironizzando sui costumi dell’epoca con una panoramica minuziosa; il secondo creando dai proverbi e dai modi di dire locali delle associazioni linguistiche.

Nei romanzi moderni brasiliani si notano nuove forme e contenuti sociali grazie a José Américo de Almeida (1887-1969), che descrive, nel suo libro Bagaceira, la vita dei pionieri e della faticosa vita che si svolgeva nel Nordest brasiliano. In seguito, scrittori come  Jorge Amado (1902), Graciliano Ramos (1892-1953), José Lins do Rego (1901-1957) e Rachel de Queiroz provenienti dalle regioni del Nordest, hanno raccontato, tramite la forza delle immagini evocative, l’arduo stile di vita e i gravi problemi che esistevano in quelle zone.

Di ideologia marxista e tradotti in 33 lingue, i primi romanzi di Jorge Amado raccontano principalmente delle sofferenze che subivano i contadini nelle piantagioni di cacao, nello stato di Bahia, e i pescatori poveri dei villaggi sulla costa. Durante gli anni ’50, Amado nel suo libro più famoso, Gabriela, Cravo e Canela, raccontò in modo un po’ più sereno le gioie e i dolori della borghesia di Bahia, riscuotendo un successo mondiale; film, commedie e spettacoli televisivi sono stati tratti invece da Dona Flor e seus Dois Maridos (Dona Flor e i suoi due mariti).

João Guimarães Rosa (1908-1967) è stato sicuramente lo scrittore più originale del secolo: diplomatico di carriera, riuscì ad attirare l’interesse sia del pubblico che della critica prima grazie ai suoi racconti raccolti nel volume Sagarana, e poi grazie a Grande Sertão: Veredas, divenuta la sua opera più famosa. Guimarães Rosa, dopo uno studio particolareggiato nella linguistica usata dalle popolazioni interne della costa orientale, ha creato una specie di rivoluzione semantica, offrendo ai lettori una nuova sintassi e delle combinazioni di parole creando quasi una nuova forma di linguaggio.

Altri scrittori brasiliani che meritano di essere citati sono: Gilberto Freyre (1900-1987), uno dei primi a far parte della nuova scuola dei sociologi brasiliani e grande maestro di stile che nel suo libro Grande & Senzala, analizza la società brasiliana in modo intelligente; e João Cabral de Melo Neto poeta che, con stile sobrio, usa l’arte delle parole nello stesso modo in cui un ingegnere utilizza il materiale da costruzione.