Importanza della foresta pluviale in Brasile

foresta pluviale brasileImportanza della foresta pluviale in Brasile

Fare una stima oggettiva delle emissioni di gas serra è alquanto azzardato, in quanto, tra tutte le misurazioni effettuate, non ne esistono due che abbiano dato risultati concordanti. È stato comunque possibile calcolare che, in linea generale, il Brasile è responsabile di circa il 3% delle emissioni complessive di gas serra, contro valori del 20-25% attribuibili singolarmente alla Cina ed agli Stati Uniti, e valori del 15% dell’Unione Europea. In Brasile quasi i tre quarti delle emissioni di gas serra sono diretta conseguenza della deforestazione (solo in Indonesia si distruggono più foreste che), mentre a livello mondiale questo fenomeno contribuisce appena ad un quarto delle emissioni globali di gas. Sarebbe sufficiente dimezzare la deforestazione in Brasile per ridurre le emissioni complessive dell’1-2%: una percentuale che, seppur piccola, rappresenterebbe un enorme passo in avanti nella lotta contro il riscaldamento globale del pianeta.

In termini semplificati, la teoria dell’effetto serra afferma che le radiazioni solari che raggiungono la superficie terrestre vengono in parte riflesse ed in parte assorbite e convertite in calore. Il calore così prodotto, a sua volta, viene in parte riemesso sotto forma di radiazioni infrarosse, la cui completa dispersione nello spazio è impedita da determinati gas presenti nell’atmosfera (soprattutto anidride carbonica, CO2, e metano, CH4). Questi gas, infatti, riflettono le radiazioni infrarosse, facendole ricadere nuovamente sulla superficie terrestre e contribuendo in questo modo al suo ulteriore riscaldamento. Ne consegue che quanto maggiore è la quantità di gas serra (anidride carbonica e metano) presente nell’atmosfera, tanto più elevata sarà la temperatura raggiunta dalla superficie terrestre.

Di giorno le piante sintetizzano zuccheri attraverso la fotosintesi clorofilliana, processo che richiede l’assorbimento di un’adeguata quantità di anidride carbonica dall’ambiente e la liberazione di una corrispondente quantità di ossigeno. Di notte si verifica il processo opposto: le piante degradano gli zuccheri sintetizzati, assumendo ossigeno dall’ambiente e rilasciando anidride carbonica. In una foresta matura i fenomeni di assorbimento e di rilascio dei due gas sono perfettamente bilanciati. Al contrario le piante giovani, che necessitano di una maggiore quantità di carbonio utile alla loro crescita, assorbono più anidride carbonica di quanta ne rilascino, mentre le piante arse o morte rilasciano carbonio senza assorbirne alcunché. È per questo motivo che la combustione o la distruzione delle aree densamente alberate determina un notevole aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera e un corrispondente notevole innalzamento della temperatura della superficie terrestre.