Shopping in Brasile

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In Brasile è possibile fare shopping ed acquisti originali, oltre alle solite cianfrusaglie che ovunque nel mondo imperversano, personalizzate a seconda del luogo ma di fatto sempre identiche. Tra gli oggetti chic e sfarzosi spiccano le pietre preziose. Tuttavia, poiché il loro acquisto richiede una certa attenzione, trattandosi di un campo minato in fatto di truffe, questo argomento verrà trattato in un paragrafo a parte in questa pagina.
 
Artigianato, abbigliamento e souvenir
 
Nella regione nord del Brasile, ad esempio nelle città di Manaus, Belém e Macapà, è possibile acquistare amache e borse in tessuto, di qualità estremamente variabile, nonché ceramiche in grès e terrecotte decorate con motivi geometrici. Le prime sono una specialità diffusa in tutta la regione, mentre le seconde hanno fatto la fama dell’isola di Marajò. Altri caratteristici prodotti dell’artigianato indio sono gli oggetti in vimini, talora alquanto ingombranti, e una varietà di deliziose ed originali collane di perline, vendute a prezzi molto vantaggiosi. Nella regione amazzonica è possibile trovare prodotti della manifattura locale anche nei negozi gestiti dal Funai (la Fondazione nazionale degli indios, creata dal Ministero della Giustizia brasiliano). 
 
A Salvador e nello stato di Bahia è possibile acquistare il tipico abbigliamento da capoeira. È consigliabile optare per la marca ufficiale Afro Bahia, in quanto le altre sono mere imitazioni. È possibile inoltre trovare ovunque le famose infradito Havaianas (ormai prodotto globale, ma in brasile spesso hanno prezzi più vantaggiosi) di vari colori, nonché braccialetti portafortuna, tradizionalmente chiamati fitas.
 
Tutta la zona costiera, da Rio a Salvador, è costellata di negozi di bikini brasiliani. Vi si possono trovare i più svariati modelli (dal tanga, ormai non più di moda, alla nuova e gettonatissima mini-mutandina) in tre taglie: piccola, media e grande, quest’ultima corrispondente alla taglia europea 38-40. 
 
Centrini, merletti e coperte dai mille colori si trovano ovunque, nella zona compresa tra Fortaleza e Recife, mentre nella regione di Natal è possibile acquistare, come ricordo delle bellissime spiagge dai vari colori che caratterizzano questa zona, bottigliette in vetro piene di sabbia colorata che raffigurano paesaggi esotici.
 
Per chi preferisce optare per dei souvenir gastronomici, si ricorda che a Belém si trovano gustosissime grandi caramelle in pasta di frutta ricoperta di cioccolato, nonché la pasta di guayava e squisiti confetti di noce di cocco, chiamati cocadinha de Bahia. Tra le bevande si può acquistare, meglio in distilleria, una bottiglia di cachaça (un distillato ottenuto dalla canna da zucchero), venduta in ogni parte del Paese.
 
 
Pietre preziose
  
Come sopra ricordato, quello delle pietre preziose è un campo minato di truffe. Anche la più bella pietra preziosa, diversa da tutte le altre, quella che porterete a casa con gran soddisfazione, può in realtà rivelarsi una semplice cianfrusaglia. Sui mercati imperversano le pietre “made in Occidente”, ma si tratta per lo più di pietre sintetiche. Pietre che, a differenza delle imitazioni, presentano le stesse caratteristiche fisiche ed ottiche di quelle naturali, dalle quali sono pertanto difficili da distinguere.
 
Le pratiche artificiali più in uso per modificare le gemme naturali sono l’irradiazione (come nel caso del topazio blu e dello zaffiro giallo), l’oliatura, la tintura ed il riempimento delle fessure (ad esempio per il rubino, i lapislazzuli e lo smeraldo), vari trattamenti termici (berillio, corindone), il laser (nel caso del diamante), l’impregnazione (per il turchese e l’opale) ed infine la diffusione (per lo zaffiro). Si tratta di pratiche estremamente diffuse, ma di cui solo pochi onesti venditori ammettono l’esistenza.
 
È impossibile per l’inesperto riuscire a distinguere una pietra naturale da una modificata artificialmente. Esiste tuttavia una scienza apposita che, attraverso strumenti di alta tecnologia (microscopi, microsonde, spettrometri) è in grado di svelare la minima e più celata contraffazione. Solo in questo modo è possibile mettersi realmente al riparo dalle truffe. Al contrario, l’opinione di uno specialista, per quanto valida, non sempre è definitiva: la varietà di gemme presenti in natura è talmente ampia che il colore o la presenza di particolari inclusioni possono solo essere elementi indicativi, mai determinanti. Ed ovviamente ancor meno affidabile è l’opinione di un gioielliere, che spesso poco sa di gemmologia. 
 
Nonostante tutto, il turista sarà sempre attratto e continuerà a comprare gemme e pietre preziose nei (veri o presunti) paesi di produzione. Ad esempio, tra le varie pietre preziose di produzione brasiliana, ma acquistabili in qualsiasi altra parte del mondo, vi potranno essere proposti il quarzo citrino o lo smoky topaze al posto del topazio, la serpentina e la nefrite al posto della giadeite, l’alluminato di magnesio blu sintetico o il water saphir al posto dello zaffiro, il berillio verde (privo di alcun valore) al posto dello smeraldo, il granato o il rubino sintetico al posto del rubino autentico ed infine un'acquamarina priva delle naturali e caratteristiche sfumature che vanno dal celeste chiaro al blu intenso del mare. Inoltre, gli zaffiri di produzione australiana e distribuzione tailandese sono particolarmente rinomati per loro trasparenza, proprietà che consente di vedere tutto blu quando vi si guarda attraverso. Tuttavia queste pietre, per risparmiare sui carati, molto spesso vengono tagliate male, a forma di lente con la parte inferiore conformata ad ogiva, compromettendone così la naturale trasparenza. Per non parlare poi della famosa alessandrite del Cairo, uno zaffiro sintetico che viene venduto ai turisti più ingenui incantati dal fatto che questa pietra, in realtà di scarso valore, cambia colore a seconda del tipo di illuminazione. 
 
A garanzia dell’autenticità della pietra venduta, esistono certificati di analisi rilasciati da laboratori specializzati e riconosciuti, che è necessario richiedere al venditore al momento dell’acquisto. Ogni altro tipo di certificato non è altro che un semplice trucco commerciale.
Inoltre perché una gemma, per quanto naturale, abbia un reale valore, è necessario che essa sia anche ricercata sul mercato. Saper riconoscere quali colori, sfumature, forme o pesi sono quelli più apprezzati dal mercato non è materia per profani, ma un vero e proprio lavoro da specialista. 
 
È consigliabile inoltre diffidare della classica “lista dei buoni indirizzi”, che spesso accompagna il turista e che altrettanto spesso si rivela del tutto inaffidabile.