Letteratura Brasiliana dal 1600 al 1900

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Durante il Periodo Coloniale parecchi tra gli scrittori più autorevoli, attratti dal fascino di questa nuova terra e dai relativi abitanti, furono gesuiti. Un breve elenco per citarne qualcuno: José de Anchieta (1534-1597), fu un poeta che evangelizzò gli indios; Gregório de Matos (1623-1696), famoso per le sue poesie dai tratti pieni di lirismo e misticismo, con una predilezione per una vena satirica; ed infine Padre Antônio Vieira (1608-1697), fu un noto predicatore. Cláudio Manuel da Costa (1729-1789), Basílio da Gama (1740-1795) e Tomás Antônio Gonzaga (1744-1810) furono celebri come i poeti dell'Arcadia, grazie ai loro poemi lirici ed epici, e ricordati anche come membri del movimento di liberazione chiamato "Cospirazione di Minas" (Conjuração Mineira).

Lo spirito del Movimento Romantico arrivò nel 1808 direttamente dall'Europa, dove stava appena nascendo, grazie al trasferimento della famiglia reale portoghese in Brasile.

Nuovi concetti iniziarono ad essere trattati dagli scrittori brasiliani: la libertà delle persone, il soggettivismo e i temi sociali in generale. La diffusione della letteratura romantica, avvenuta in seguito all'indipendenza del Portogallo, portò all'esaltazione delle terre e degli abitanti brasiliani, con le descrizioni di com'era la vita delle città e non mancando di manifestare una forte preoccupazione per gli schiavi provenienti dall'Africa.

Tra i personaggi più noti del Periodo Romantico si possono citare i poeti Castro Alves (1847-1871), con i suoi racconti sugli schiavi africani, e Gonçalves Dias (1823-1864) che si soffermò invece sulle popolazioni native indiane. Il primo scrittore brasiliano della letteratura picaresca è Manuel Antônio de Almeida (1831-1861). José de Alencar (1829-1877) fu autore di molti romanzi di successo come Iracema (incentrato sugli indiani), o Guarani (romanzo storico), oltre ai numerosi romanzi che descrivevano questa terra, oltre che trattare delle popolazioni e di com'era la vita nelle città.

Il più grande scrittore brasiliano del XIX secolo è sicuramente Machado de Assis (1839-1908), grazie ai suoi romanzi e ai saggi di fama internazionale. Machado de Assis è tutt'ora uno dei più importanti e influenti romanzieri del Brasile. Lo stile romantico, misto a quello realista, che si trova nelle sue opere è paragonabile a quello che il francese Emile Zola e il portoghese Eça de Queiroz crearono in Europa. Euclides da Cunha (1866-1908) mette in prosa una letteratura che racconta della realtà sociale che si viveva in Brasile, come nella sua famosa opera Os Sertões (1902), dove racconta le vicende di un fanatico religioso a capo di una rivolta avvenuta nel Nordest del Paese.

Il Movimento Simbolista, sorto a fine secolo, vede in Cruz e Souza (1861-1893) e Alphonsus de Guimarães (1870-1921) i poeti più rappresentativi della letteratura brasiliana. Il misticismo era ciò che più affascinava i Simbolisti che esprimevano le loro idee tramite la metafora e l'allegoria.